Christmas is coming (again!), and I’m sure everyone has a books addicted friend to buy a nice and special gift for. I’m a book lover too and following my passion I created a Literary Masterpieces Poster Series. But I’m even interested in a lot of book based products available on Etsy. In this post I'm going to show you my personal selection, 10 stunning gifts I really love, they are all special and unique. I’m sure every person who loves reading will love each item in this post! Just click on the photos to go to the Etsy shop that sell each item. Come ogni anno il Natale si avvicina e sono sicura che ognuno di voi ha un amico appassionato di libri a cui desidera comprare un regalo speciale. Come amante dei libri, e grafica, ho seguito la mia passione e ho creato una serie di poster ispirati a vari capolavori letterari. Facendo un po' di ricerche su Etsy, ho scoperto un mondo di articoli molto speciali che hanno come tema l'amore per i libri e per la lettura. Qui di seguito vi presento la mia selezione, e sono sicura che chiunque ami leggere vorrà avere ognuno degli oggetti che ho incluso in questo post. Cliccate sulle immagini per aprire la relativa pagina su Etsy. 1. Printable Posters, The black cat2. Book Clutch Bag, Alice in the wonderland2. Tights, Sherlock Holmes4. Bangle, Jane Eyre5. Scarf, Jane Austin Quotes6. Earrings, 1984 George Orwell7. Notebooks, Oscar Wilde Quotes8. Book pins9. BookMarks10. Just one more chapter necklace
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A baby coming soon? Your best friend is going to have a baby and you would like to give her something special? For easy online shopping, take a trip on Etsy, there is a section dedicated to newborn babies, with unique gifts. Feeling lazy? Ok, ok I took a look around and found ten great ideas, everyone customized and special! (Click on pics to go to the shops). C'è un bambino in arrivo? La tua migliore amica sta per partorire e vorresti regalarle qualcosa di unico? Se non hai voglia di andare in giro, il mio consiglio è di dare un'occhiata su Etsy: centinaia di pagine dedicate ai neonati, con tantissime idee regalo. Sei pigro anche per i negozi on line? Va bene, va bene, l'ho fatto io al posto tuo. Ecco una lista di 10 regali personalizzati per neonati, e quindi davvero unici. (Clicca sulle immagini). 1. Personalized Blanket & hat2. Personalized baby block3. Personalized Newborn poster4. Personalized onesie5. Personalized hand stamped ornament6. Personalized Christmas ornament7. Personalized baby announcement8. Personalized Pacifier holder9. Personalized pacifier10. Personalized socksHey you! Christmas is coming... and you know what that means: going around, looking for presents and spending your money. But what if you don't have time? You've got not a lot of money and a lot of geeky friends? Not to worry! You can buy fantastic and cheap gifts, not leaving your chair, and in just one on-line shop. This is Etsy, and this guide is for your geeky, Star Wars addicted friends... as you should know, the new episode The Force Awakens, is coming! (Click on each pic to find where to buy). Il Natale si avvicina, e tutti noi sappiamo bene cosa significa: una pazza corsa ai regali! Pur con tutte le buone intenzioni ci si riduce sempre all'ultimo momento. Ma perché non muoversi in tempo per una volta? Non avete voglia di andare in giro a cercare il regalo giusto e non volete spendere troppo denaro? Questo è il vostro giorno fortunato, ecco una serie di suggerimenti per comprare regali ai vostri amici e parenti geek. E dato che il nuovo episodio Star Wars: Il risveglio della forza sarà presto nelle sale, ecco 20 idee carine ed economiche per fare regali ai vostri amici Star Wars addicted, tutto su Etsy! (Clicca sulle immagini per andare alla pagina del venditore). 1. AT-AT Walker Patent t-shirt2. Darth Vader sticker for mac3. nail decals4. kitchen oven5. zen darth vader6. A new hope wall sticker7. cookie cookers8. bathroom digital download9. customized keychain10. star wars shot glasses11. Imperial Cog Hoodie12. Darth vader TIE BAR13. mug cover14. yoda crochet hat15. darth vader necklace16. I Love you-i know rings17. Iphone 6 3d case18. Leather wallet19. Yoda cufflinks20. darth vader sticker for mac 2 In un mondo perfetto tutti si comportano come piace a noi spontaneamente. Ma dato che il mondo non è perfetto, abbiamo la bacheca Facebook che ci meritiamo. E nella mia ansia divina di aggiustare le cose, ecco i miei personali 10 comandamenti (o consigli, diciamo), per un mondo social, non dico migliore, ma meno noioso.
1. Non lamentarti di prima mattina I vicini fanno rumore, hai un brufolo enorme sul naso, la gomma a terra. Bene ecco cosa devi fare: parla con i vicini, mettiti il dentifricio sulle impurità, cambia la ruota. Aprire Facebook e trovare le tue lamentele non ci rende migliore la giornata e soprattutto non risolve il tuo problema. 2. Non menzionare il tempo atmosferico Il clima. Potremmo parlarne per ore ed ore senza stancarci. Bene, se fossimo in ascensore. Ma quanti di noi sono in ascensore mentre leggono che piove, fa caldo, fa freddo, brrr? Se piove e siamo nella stessa località, lo sappiamo anche noi. Se siamo lontani e da noi c’è il sole... che dobbiamo fare... ti dobbiamo compatire? 3. Non postare i tuoi gatti Belli i gatti. Ma anche no. So di risultare impopolare, ma molta gente odia i gatti. O semplicemente non gli piacciono, oppure non ha nessuna opinione sui gatti e non gli interessa averne una. Se il tuo gatto è straordinario e vince a scacchi, puoi postare il video della partita, e noi lo condivideremo a milioni, ma se il tuo gatto sta sdraiato sul divano e dorme, beh, sappi che è quello che fanno milioni di gatti in tutto il mondo. Vorresti vederli tutti? 4. Non postare i tuoi bambini. Amiamo i nostri bimbi più della nostra stessa vita. Sono bellissimi e cicciotti. Ma davvero li dobbiamo mettere a nudo davanti a tutti. Loro lo sanno? Sono consenzienti? Capisco una foto ogni tanto, in un'occasione particolare. Ma il bimbo che dorme, il bimbo che mangia, il bimbo che fa la cacca no. A meno che non abbia l'età per deciderlo da solo, e se porta ancora il pannolino non ce l'ha. 5. Non postare la foto del piatto Hai cucinato pasta e fagioli, hai fame e non vedi l’ora di assaggiarli? Bene assaggiali. Non perdere tempo con una foto che risulterà brutta, e che se uno la vede alle 7 di mattina gli sale anche un po’ di nausea. Oppure se hai l'ansia di condividere, invita i tuoi amici a pranzo, che è meglio. 6. Sii parco con le battute Prima di cliccare su “pubblica”, pensaci. Fa ridere o fa schifo? Se la battuta è sull’attualità sicuramente altri 20 amici l’avranno fatta prima di te. Controlla prima di postare. Ricordo la pioggia di battute sui Take That quando è morto Robin Williams, o quelle sulle carte da gioco in occasione del Premio Nobel a Modiano. Sempre le stesse e solo la prima volta è divertente. 7. Non proferire verità inconfutabili. Sei contro i vaccini? Sei vegano? Bene, ognuno è libero di pensarla come vuole, ma a meno che tu non possegga la verità assoluta, dici la tua evitando di proferire il Verbo, e di scagliarti contro tutti quelli che hanno un’idea diversa o che non ne hanno una chiara. Il fatto che tu ti senta parte di una minoranza, non vuol dire per forza che hai ragione. Così come è vero il contrario. E la gente sarà più propensa ad ascoltarti se argomenti invece di sparare sentenze. 8. Fate l’amore ma solo in certi giorni Sei innamorato e vuoi fare un gesto romantico? Alzati 10 minuti prima e porta la colazione a letto al tuo partner. Credo che sarà più felice nel ricevere un vassoio che nel ricevere uno smile con gli occhi a cuore sulla bacheca. Non voglio fare il Grinch, ti concedo alcune deroghe: il partner è lontano, il partner non riceve sms, email, telefonate e non hai altro modo per dirgli quanto lo ami, il partner è insicuro e pensa che ti vergogni di lui, è il compleanno del partner, festeggi 50 anni di matrimonio, il partner è un personaggio famoso difficile da contattate in altri modi. 9. Non essere vago Se vuoi dire una cosa dilla, se è privata e personale non la postare su un social network. La vaghezza che vuole commenti (altrimenti perché postarla), ma poi propone risposte come "pvt", "lascia stare", o "non voglio parlarne", semplicemente non ha senso se postata su Facebook. 10. Non eccedere nella tua caratterizzazione Sei animalista, nerd, sei amante del cinema giapponese, tifoso della Juve? Bene, sono sicura che i tuoi amici lo sanno, e si annoiano un sacco a leggere l'ennesimo status sulla violenza sugli animali, sull’ultima figata geek, su quanto sia ingiusta l’accusa di arbitraggio favorevole. Stupiscili con qualcosa di nuovo, un bel post su un libro che stai leggendo, sulle tette rifatte di Belen Rodriguez, sulla sagra della castagna imbottita, così è meno probabile che il tuo nono post della giornata susciti una reazione del tipo: che palle, o peggio una scrollata veloce sulla rotellina del mouse. Questa è la mia lista. Prometto che dal primo gennaio comincio a seguirla e prendo la bici in maniera costante. A pochi giorni dal giorno del Ringraziamento (che cade il quarto giovedì di novembre) Facebook ha tirato fuori dal cilindro una novità tanto carina, quanto sentimentale e non richiesta, ma c'è quindi... Sull'onda del successo di quelle applicazioni che verso la fine dell'anno permettono agli smemorati digitali di ripercorrere gli ultimi 365 giorni, selezionando momenti, immagini e status, e riportando alla memoria piccole cosine dimenticate, ecco cosa si sono inventati i giovani programmatori alle dipendenze di Zuckerberg.
Say thanks è un'applicazione che fa, al posto nostro, una cosa molto semplice, ringrazia. Non è niente di complicato, basta andare qui, e FB che ci conosce meglio di chiunque altro, dato che ci osserva per ore ed ore, giorno dopo giorno, anno dopo anno, senza peccare di scarsa memoria, fa tutto al posto nostro. Basta andare sulla pagina, che in italiano si chiama "Di' grazie a qualcuno" e selezionare un contatto sulla sinistra. Se siete pigri non fate altro, cliccate sul tasto play e vedrete cosa Facebook ha creato per voi. Altrimenti, se volete metterci del vostro, e invece di chiedere alla segretaria di andare a comprare un mazzo di fiori per vostra moglie, volete sceglierli voi personalmente, potete farlo. Selezionate una tra le opzioni "amico" o "amico di vecchia data", scegliete 15 tra immagini e status, e cliccate play. La vostra segretaria manderà i fiori a vostra moglie. Probabilmente ci annoieremo presto di questi ringraziamenti, diremo che sono smielati, buonisti, scriveremo nei nostri status «ma perché uno non lo può dire in privato 'grazie'?». Ma adesso è ancora una novità. Una novità carina, perché dire grazie, anche socialmente parlando, male non ci fa. Meglio dire 'grazie' che buttare frecciatine intinte nel veleno senza manco avere il coraggio di mettere i nomi (a proposito, perché lo fate? perché non le dite ai diretti interessati le cose?). Ovviamente l'ho provato, Facebook ha scelto per me, e ci ha preso. Facendomi da segretario dal 2008, ha saputo selezionare la persona con cui divido la vita (o forse ha preso la prima in ordine alfabetico). Mi ha scelto un bel mazzo di fiori a dire il vero, e ha creato il mio grazie, social, per una volta. Qualche giorno fa tre astronauti Russi in collegamento dalla stazione spaziale, hanno svelato il nuovo logo per i campionati del mondo che si terranno in Russia nel 2018. In diretta dallo spazio, (qui il video) gli astronauti hanno effettuato il classico conto alla rovescia, lasciando andare foglietti fluttuanti in assenza di gravità, e poi hanno mostrato al mondo il nuovo logo. Immediatamente dopo l’annuncio fatto in collegamento con il Teatro Bolshoi di Mosca, ove era radunata tutta la Fifa (presente anche il nostro Fabio Cannavaro), l'emblema, che ci perseguiterà per i prossimi 4 anni, è stato suggestivamente proiettato sulla facciata del teatro, su fondo blu. «Vedere la Coppa del mondo finalmente nella nostra nazione è un sogno per tutti noi» ha dichiarato la cosmonauta Elena Serova durante l'annuncio ufficiale. Ma diamo un'occhiata al logo. Come è evidente i designer hanno cavalcato la tendenza nata con il mondiale di Corea-Giappone, e ripresa poi in occasione di Brasile 2014, di riprodurre la forma della coppa all’interno del logo. La somiglianza con la sagoma della coppa brasiliana è notevole, ma sarebbe riduttivo liquidare il logo come una semplice imitazione. Ecco gli elementi significativi e dichiarati nel logo: Le “Magic windows”, ossia finestre rotonde che permettono di affacciarsi sul magico mondo del calcio. Il “Lift-off” ossia la spinta propulsiva di una navicella spaziale che rimanda metaforicamente all’intensità del campionato. “Celebration”, il movimento verso l’alto incarna lo spirito celebrativo della Coppa. La “Magic ball” nella parte alta, è un omaggio allo Sputnik e rimanda all’amore per il calcio. “Human dream” la figura umana nella parte bassa rappresenta l’esuberanza dei calciatori, l’eccitazione dei tifosi e l’ambizione degli uomini. “Bright stars” le stelle appunto, rappresentano le stelle del calcio, ma anche l’esperienza magica dei mondiali di calcio. Se quindi non si può accusare i designer dell'agenzia Brandia Central di Lisbona di aver avuto poca fantasia (o perlomeno, nella spiegazione del logo ce n'è tanta), il logo ha suscitato molta creatività nel mondo del web. Per il presidente della FIFA Sepp Blatter, l'immagine nei colori oro, blu e rosso rappresenta il cuore e lo spirito russi. Ma subito dopo la presentazione è nata su Twitter la tendenza a trovare somiglianze talvolta inquietanti, altre volte molto fantasiose. Dove l'abbiamo già vista? Partendo dai colori, in molti hanno trovato similitudini con il pesciolino di Alla ricerca di Nemo: Ma io sono d'accordo con quelli che paventano la reazione del wrestler Rey Misterio, copiato senza ritegno: Qualcuno si focalizza sulla forma trovando analogie tra la coppa e Roger, l'alieno di American Dad: Io quoto la similitudine rivenuta tra la forma della coppa, e anche un po’ di sostanza, con un rasoio elettrico: Il più creativo ha evidenziato le linee principali della coppa e ne ha tirato fuori l'immagine di una grossa testa che inghiotte un piccolo omino senza speranza. Metaforico, no? E per finire, due inquietanti paragoni: Psycho Mantis di Metal Gear Solid o il vero volto dell'Urlo di Munch.
Qualcun altro trova nella coppa e in quelle magic windows, qualcosa di alieno, di extraterrestre, e non a caso è stata presentata nello spazio. Attendiamo l'invasione, e nell'attesa guardiamola bene. Cos'altro ci ricorda? Nel film cult Clerks, di Kevin Smith (1994), Dante, il protagonista, scopre, durante una conversazione che Veronica, la sua ragazza ha praticato sesso orale a 36 ragazzi (includendo lui 37). La scoperta lo irrita perché la sua ragazza gli aveva detto di essere stata a letto solo con 3 persone il che, tecnicamente, era vero. Guardando quel film lo spettatore veniva preso da interrogativi relativi al proprio partner, beandosi al tempo stesso di non essere nei panni di Dante. Ci sono sempre nuove cose da scoprire sulle persone con cui dividiamo l'esistenza, intanto possiamo farci i fatti delle altre coppie (o ex coppie), con uno strumento "social". Avete Instagram? Bene! Texts From Your Ex, è un account che raccoglie gli screenshot delle conversazioni avute su WhatsApp (o via sms, via messenger etc.) di quelli che ormai sono ex fidanzati. L’account è stato inaugurato il 24 settembre 2014 e, al momento in cui scrivo, ha già superato i 480,157 followers. Il primo screenshot postato era un’invettiva, priva di risposta, che finiva con un definitivo "Fuck you". Ma sfogliando (potete farlo qui) si trova di tutto. Se state pensando "chi se ne frega", un po’ avete ragione e un po’ no. Ma parliamoci chiaro, chi non tende l’orecchio (magari utilizzando il classico bicchiere alla parete), quando i vicini urlano tra loro e poi uno dei due sbatte la porta e se ne va? Sono certa che i miei vicini lo fanno (la cosa di tendere l’orecchio, non quella di sbattere la porta). Guardando gli screenshot ritroviamo tutte le recriminazioni tipiche delle storie che stanno finendo o che sono morte e sepolte, ma soprattutto si desumono alcune tendenze generali, per la serie: tutte le storie d'amore sono uguali, pur sembrando uniche. E tutte finiscono negli stessi, pochi, modi. 1. Lui è fidanzato, sposato, o si sta per sposare.
2. Lui (o lei) deve fare una brutta fine Una tendenza tipica è quella di augurare la morte al proprio ex. O perché si pensa che se non sta più con noi non deve più avere il diritto di vivere, o perché lo si detesta al punto che la morte sembra l'unica punizione adeguata, magari da impartire con le proprie mani
3. Lui (o lei) è confuso? Il lui o la lei (ma soprattutto lui) sbaglia destinatario, o finge di sbagliare (più lei), oppure non riconosce il mittente (sempre lui). Who is it? è la domanda ricorrente. Confusi, sbadati, che commettono errori disastrosi. Chi non ha fatto una gaffe del tipo: Lei: -Ti amo ancora Lui: -Scusa, ho aggiornato il telefono, chi sei? Lei: -La tua ex Lui: -Quale? Lei: -Sarah Lui: -Quale Sarah?
4. Le donne non tollerano gli errori grammaticali Sicuramente più che un ex inopportuno, urta un ex inopportuno e che commette errori grammaticali. Ma una correzione fa sempre piacere, soprattutto se uno ti ha appena dichiarato il proprio amore.
5. Gli uomini disperati sono schizofrenici e le donne sono decise Che pena gli ex disperati che scrivono da soli. Nessuna risposta al loro rendersi ridicoli. Oppure le loro richieste di perdono, le loro preghiere una risposta la ricevono, ma non è quella che volevano e quindi hanno una reazione schizofrenica, e quello che una frase prima stava in ginocchio a implorare, cambia voce e, radicalmente idea sulla sua amata.
Ah l'amour. Altro che parole al vento. Niente più scorre, tutto resta, sosta, si evidenzia, si condivide. I pixel ci incatenano a quello che siamo, senza benevolenza per i nostri lati peggiori. I pixel ci seppelliranno tutti, e quando saremo sotto terra i nostri nipoti avranno facoltà di ridere di noi. Intanto ecco lo screenshot del mio idolo, da conservare e utilizzare non appena si presenti l'occasione: ![]() Lo chiamano l’anti-facebook, e non è poco. Essere indicati come chi si oppone a un colosso è già un riconoscimento. Ma chi è? Si chiama Ello e pare sia la landa preferita, in questo periodo, per i migranti di Facebook. Ma perché lasciare la via vecchia per la nuova? I motivi - tra cui non è contemplata l’antipatia per Mark Zuckerberg - sono esposti in maniera chiara e sintetica nel manifesto di Ello. Ecco cosa dice: il tuo social network è nelle mani della pubblicità. Ogni post che scrivi, every breath you take, è tracciato e convertito in dati. I dati vengono venduti alle aziende, così avrai sempre più annunci fatti su misura per te. Tu, io, insomma noi, siamo il prodotto che viene comprato e venduto. Ed ecco che arriva lui, simply, beautiful & ad-free. Loro, quelli di Ello, dicono di credere nella semplicità, nella bellezza e nel fatto che un social sia il luogo per connettersi, creare, celebrare, anziché usare e manipolare. Il logo, un cerchio nero con una mezza luna che noi tutti digitali, vediamo come una faccina che sorride, senza gli occhi, mantiene la promessa (e la premessa), di semplicità. La mancanza degli occhi, è in linea con l’anonimato, argomento centrale del social. Fondato da Paul Budnitz, (sì, potete trovarlo su fb), e da un gruppo di artisti e programmatori, come network privato, è stato reso pubblico la scorsa primavera. L’attenzione mediatica è stata convogliata su questo nuovo social, dal recente dibattito sull'antica politica di Facebook di imporre l’uso del vero nome, dibattito nato in California, ad opera di alcune drag queen, che pare si siano sentite vessate a dall’obbligo di dover usare il loro vero nome (ma sbaglio o anche cani e gatti senza nomi e cognomi, hanno un profilo fb?). Comunque una piccola migrazione fa presto a diventare valanga, se la pubblicità viene orchestrata a dovere. Ridendo sotto i baffi, Budnitz ha dichiarato: «Sinceramente non prestiamo molta attenzione a cosa fanno Facebook e gli altri, stiamo solo costruendo con Ello il network che tutti vogliono, mentre Facebook e gli altri fanno l’opposto». Ello funziona solo ad inviti, quindi insomma ci si iscrive e si aspetta, come sto facendo io. Intanto mentre tutti parlano di quanto è bello Ello, Zuckerberg ha estratto il suo ennesimo asso dalla manica, lanciando Rooms, una nuova chat che paradossalmente, fa, come nel moonwalk, un passo indietro andando in avanti. Indietro ai tempi in cui nelle chat si entrava solo in maniera anonima. Era la fine degli anni Novanta, gli uomini indossavano giacche dai colori sgargianti, e le donne scucivano le spalline dalle loro, e internet era il luogo d’elezione del nome fasullo. Tutti noi imparammo la parola "nickname", e nessuno si sarebbe sognato di entrare in una chat usando nome e cognome. Sarebbe stato additato come un folle. Ma Zuckerberg annuncia che si stava meglio quando si stava peggio e apre Rooms. Che sia per accontentare Sister Roma (sì, è su Wikipedia), al secolo Michael Williams, una delle drag queen di San Francisco che si è battuta contro la politica sui nomi portata avanti da Facebook; o che sia un piatto che Zuckerberg aveva già cucinato e teneva nel congelatore, aspettando il momento propizio per servirlo, non si sa. Quello che si sa è Rooms è un programmino diverso da Facebook, da scaricare sullo smartphone, (per ora solo iOs e in Usa, Uk e pochi altri Paesi) e installare. L’obiettivo è quello di rendere i nativi digitali liberi di essere quello che vogliono e di dire quello che vogliono, senza doverci mettere la faccia. Insomma Rooms è come la propria cameretta, e dentro ci si mette quello che si vuole. Ora, la mia perplessità continua. Conosco gente su fb che ha come immagine del profilo la faccia di Arthur Poncharello e si chiama Billy Ballo. Io stessa ho un profilo segreto con nome, cognome, email non riconducibili a me. Quindi francamente questa restrittiva politica contro cui alzare le armi, mi sembra il fantasma di un mulino a vento. Care drag queen, ma veramente vi sentite vessate? Sono sospettosa al riguardo. Niente succede per caso e non riesco a capire se facciate il gioco di Ello o di Rooms o di entrambi, legati da un sotterraneo accordo di reciproca pubblicità. Tornando a Rooms, anche qui ci si invita, ma pare che non sia una festa molto esclusiva. La gestione degli iscritti avviene tramite QR code, quindi se avete disinstallato il Qr reader, trovandolo inutile, fate dietro front. Rooms genera questo codice che poi si può condividere con chi si vuole, anche sulla bacheca Facebook. Con il Qr si accede al gruppo, e una volta lì si può scegliere l'identità preferita, che può variare di gruppo in gruppo. Ecco. Mi vengono in mente tanti ricordi. Che nostalgia, entravi in quelle chat, ti presentavi con un nick neutro, tipo "Pagly", e immediata, arrivava la domanda di Uccello di fuoco: sei m o f? |
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November 2016
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